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C’è un uso essenziale dei colori che sono adoperati con parsimonia e senza alcuna concessione al facile estetismo descrittivo: vi si mostrano soprattutto i paesaggi urbani di New York, ma anche le immagini di una provincia rurale o del vicino New England con le sue case, le spiagge, le scogliere
   
 
   
 
   
 
Light at Two Lights 1927; Watercolor on paper, 14 x 20 inches; Collection of Blount, Inc., Montgomery, Alabama  
 
The Mansard Roof 1923; Watercolor on paper, 13 3/4 x 19 inches; The Brooklyn Museum, New York  
 
   
 
   
un faro bianco nella aspra piatta e  bianca luce del Maine proiettato sulle dipendenze di assicelle bianche, la dimora
del guardiano del faro luminosa sull'aspra costa anche una casa di un giallo più caldo con una vuota e buia finestra centrale un po' più in basso fogliame sbiadito un bruno comignolo senza fumo, d'estate, e in tutte, finestre aperte e vuote porte aperte e vuote nessuno che venga ritratto in nessuna delle porte e in nessuna delle finestre dove al massimo si sarebbe sospesi fra i mondi interiore ed esteriore nessuno, là, che veda quali navi passano a two lights e per chiunque sia a bordo nessuno, là, da vedere.
   
 
   
 
   
 
   
L’attenzione dell’artista si concentra su un unico particolare: le figure che vi compaiono sono attori inconsapevoli colti nella loro intimità, come in "Finestra di notte", del 1928 e "Undici del mattino" del 1926
   
 
   
Attento studioso della luce, l’artista ne analizza gli effetti con la massima accuratezza per verificare, ad esempio, come la luce del sole penetri da una finestra o esalti la facciata di un edificio
   
Il percorso di una poesia silenziosa" pubblicato su "Art News" del 1950 ha scritto: "I quadri di Hopper si possono considerare da molte angolature. C'è il suo modo modesto, discreto, quasi impersonale, di costruire la pittura; il suo uso di forme angolari o cubiche (non inventate, ma esistenti in natura); le sue composizioni semplici, apparentemente non studiate; la sua fuga da ogni artificio dinamico allo scopo di inscrivere l'opera in un rettangolo.
Sun in an Empty Room 1963; Oil on canvas, 28 3/4 x 39 1/2 inches; Private collection  
I
Rooms by the Sea 1951; Oil on canvas, 29 x 40 inches; Yale University Art Gallery, New Haven, Connecticut  
 
El Palacio 1946; Watercolor on paper, 20 3/4 x 28 5/8 inches; Whitney Museum of American Art, New York  
 
   
 
   
Il tema della poesia e della solitudine riflette una percezione profondamente radicata e ampiamente condivisa dell'opera di Edward Hopper. Lo stesso Hopper aveva intitolato "Solitude" la scena da lui dipinta nel 1944 che ritrae una casa deserta e una via silenziosa di Cape Cod, ma già dieci anni prima, quando i suoi lavori cominciavano ad imporsi all'attenzione del pubblico, il critico d'arte di Chicago, Bulliet in un articolo intitolato "Hopper, poeta di solitudini appena abbandonate" lo aveva definito "il poeta che dipinge la solitudine".
Saltillo Mansion 1943 watercolor 54 x 68.9 cm
The Metropolitan Museum of Art, George A. Hearn Fund, 1945
 
 
   
 
Rooms for Tourists 1945;Oil on canvas, 30 x 40 inches; Yale University Art Gallery, New Haven, Connecticut  
 
The Lighthouse at Two Lights 1929; Oil on canvas, 29 1/2 x 43 1/4 inches; The Metropolitan Museum of Art, New York  
 
   
Da un lato all'altro della via:
negozi chiusi le cui vetrine
rispecchiano soltanto questa luce ampia,
oppure, incisi debolmente nel cielo,
cavi di tram che le finestre
sovrastanti, semiaperte, riflettono.
Ombre lunghe, oblique, proiettate
sul cemento pallido
appartengono a linee verticali
cadute qua vicino, non a noi stessi.
Rimanendo per tantissimo tempo,
assolutamente immobile, lungo
il vuoto senza firma di marciapiede,
l'esiguo dito d'ombra lasciato da
qualcosa, più spesso degli alberi, più alto
di questi lampioni,
lontano verso destra
forse, e diversamente
da un'intrusione di noi stessi,
non visto e lungo, la sta reclamando
tutta, la scena, l'intero.
Early Sunday Morning 1930;Oil on canvas, 35 x 60 in; Whitney Museum of American Art, New York  
 
The Circle Theatre 1936; Oil on canvas, 27 x 36 inches; Private collection  
Influenzato dagli studi psicanalitici di Freud e dalle teorie intuizioniste di Bergson, Hopper insegue una comprensione soggettiva dell'uomo e delle sue problematiche, che restano comunque inespresse e congelate in figure anonime che non comunicano, in una vita stagnante e desolata, in ambienti enormi dominati da un silenzio irreale.
   
 
   
Nasce un movimento artistico che verrà definito "Realismo americano", per le sue precise caratteristiche stilistiche e la tendenza ad un figurativismo spinto, in termini molto realistici, appunto, sia per la figura che per il paesaggio.
Uno degli esponenti più interessanti di questo movimento è un allievo di Robert Henri, Edward Hopper, che ritrae tipici paesaggi rurali americani e che, in seguito, sposta la sua sede da Filadelfia a New York, dove l'osservazione della vita urbana gli sarà di ispirazione per celebri quadri di interni metropolitani e di scene quotidiane viste con l'occhio analitico del fotografo.
   
 
   
 
Pennsylvania Coal Town 1947; Oil on canvas, 28 x 40 inches; Butler Institute of American Art, Youngstown, Ohio  
 
Hill and Houses, Maine 1927 watercolor over charcoal
34.4 x 48.3 cm Bequest of John T. Spaulding; Courtesy, Museum of Fine Arts, Boston.
 
 
Bill Latham's House 1927 watercolor 35.6 x 50.8 cm Mr. Daniel Koshland, Jr.  
 
House with Big Pine 1935 watercolor 52 x 64.1 cm New England Collector  
La crisi del '29 mette a dura prova la sicurezza economica ma anche psicologica degli americani, la loro autostima e la credibilità nel loro sistema sociale, tanto che un ritorno a valori tradizionali e genuini sembra l'unico modo per riacquistare fiducia in se stessi e nel proprio mondo: ed ecco riapparire la raffigurazione di paesaggi rurali, dell'America più umile e più vera, modello di affidabilità e stabilità, mentre si riflette criticamente sulla realtà urbana, desolato scenario di un'umanità solitaria seppure tra la folla.
Roofs of the Cobb Barn 1931 watercolor 49.5 x 70.1 cm
Charles and Marjorie Benton and the Benton Foundation
 
 
House at Eastham 1932 watercolor 49.5 x 69.9 cm Private collection  
particolarmente interessato all'osservazione della società urbana in un difficile periodo del suo sviluppo, egli cerca di esprimere gli aspetti oggettivi della realtà, grazie all'uso di moduli realistici che ripercorrono una quotidianità quasi inorganica, in composizioni dal solido impianto volumetrico entro una raggelata ambientazione vagamente metafisica, dove prevale il senso di solitudine e di estraneità.
House on Pamet River 1934 watercolor 55.4 x 68.1 cm Collection of Whitney Museum of American Art