Da "uomini e profeti" trasmissione di radio tre.
Domenica 5 giugno 2016
“ Cuori che cercano: religioni nel trambusto del mondo” con Umberto
Galimberti
(Daniel Buren, L’Osservatorio della luce
(L’Observatoire de la lumière)
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Ancora una riflessione sul significato
delle religioni in un tempo in continua trasformazione come il
nostro: che cosa affiora alla superficie, nel trambusto e nel
travaglio che le comunità religiose stanno vivendo, delle ragioni
profonde che conducono gli esseri umani a elaborare una fede, un
pensiero intorno a Dio, alla speranza, al bene, al desiderio, alla
vita? In che direzione è cambiato il senso della fede in Occidente?
È andato verso una desacralizzazione del religioso, o verso una sua
essenzializzazione? È possibile che oggi chi viva in profondità
un’esperienza di fede vada verso una maggiore responsabilità delle
proprie azioni nei confronti del mondo? “La religione è molto di più
di un libro di immagini” afferma il nostro ospite di oggi, il
filosofo Umberto Galimberti. E allora come mai i giovani di oggi
“desiderano liberarsi della religione come dell’infanzia”, come ci
scrive una professoressa? Che cosa vede lo sguardo del filosofo al
di là dell’universo dominato dalla tecnica?
Parole
Il dio è giorno notte, inverno estate, guerra pace, sazietà fame, e
muta come il fuoco, quando si mescola ai profumi odorosi, prendendo
di volta in volta il loro aroma. L'uomo ritiene giusta una cosa e
ingiusta l'altra, per il dio tutto è bello, buono e giusto
Eraclito
Ma chi senza la follia delle Muse si avvicina alla poesia convinto
di diventar poeta per averne acquistato la tecnica, inutile è a lui
la sua arte perché, di fronte alla poesia dei folli, la poesia del
saggio ottenebrata scompare
Platone, Fedro
Imparare a vedere, abituare l’occhio alla pacatezza, alla pazienza,
al lasciar venire a sé; rimandare il giudizio, imparare a
circoscrivere e abbracciare il caso particolare da tutti i lati. È
questa la propedeutica prima alla spiritualità
F. Nietzsche, Crepuscolo degli dei