da "uomini e profeti" trasmissione di radio tre.

Sabato 16 aprile 2016 - Storie. " Le religioni tra guerre e non violenza" con Adel Jabbar, Roberto Mancini,Gianni Vacchelli


Marc Chagall, Noè e l’arcobaleno

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La storia mostra che l’esperienza religiosa o la presenza delle religioni hanno portato spesso, lungo i secoli, a comportamenti tanto di massa quanto individuali di violenza e sopraffazione, non di rado a vere e proprie guerre, dette appunto di religione. Si dovrebbe pertanto concludere che le religioni – e in particolare quelle monoteistiche – sono intrinsecamente inclini alla violenza? Oppure, al contrario, esse sarebbero in se stesse pacifiche e prive di legami con i gruppi dei fanatici violenti? Quanto pesa, oggi, l’elemento religioso, sulle guerre che stanno insanguinando il nostro pianeta? La prospettiva del pacifismo e della nonviolenza, più o meno alimentata da scelte di fede, è ancora credibile, e in che misura? E in che modo le religioni possono prendere coscienza della loro ambiguità rispetto alla violenza, e lavorare su sé stesse per risolvere tale ambiguità in senso positivo? Si tratta di questioni oggi decisive, su cui ci intratterremo con Adel Jabbar, sociologo delle migrazioni, docente in diverse facoltà italiane, Roberto Mancini, professore di Filosofia teoretica all’Università di Macerata, e Gianni Vacchelli, scrittore e docente di Italiano negli istituti superiori.


Suggerimenti di lettura
Eknath Easwaran, Badshah Khan, il Gandhi musulmano, Sonda 1990
Enzo Pace, Perché le religioni scendono in guerra?, Laterza 2004
Gianni Vacchelli, Per un'alleanza delle religioni. La Bibbia tra Panikkar e la radice ebraica, Servitium 2010
Adel Jabbar, “Che effetto fa la tolleranza? L’Islam e il pluralismo religioso”, in Paolo Costa, a cura, Tolleranza e riconoscimento, EDB 2014, pp. 192-196
Roberto Mancini, La nonviolenza della fede. Umanità del cristianesimo e misericordia di Dio, Queriniana 2015


Ascolto musicale

Francesco Guccini, Libera nos Domine, dall’album Amerigo 


Parole

Musulmano è colui che non ferisce mai nessuno né con parole né con azioni e lavora invece per il benessere e la felicità delle creature di Dio. La fede in Dio è amore del proprio compagno 
                                                               Badshah Khan

La nonviolenza è il primo articolo della mia fede e l'ultimo del mio credo  

                                                               Mohandas K.Gandhi

La violenza a motivazione religiosa è sempre inaccettabile non solo per l’assurdo ricorso a mezzi coercitivi e distruttivi, né solo perché nomina invano il nome di Dio, nel senso preciso che impedisce di distinguerne il vero volto facendone il mandante della violenza. Quest’ultima è anzitutto inaccettabile in quanto è un crimine contro l’umanità: un crimine agli occhi della coscienza umana e agli occhi di Dio
                                                                Roberto Mancini