note sulla condizione politica del cyberfemminismo
Separatismo e difesa delle frontiere
(1°parte)
Ogni
volta che il femminismo comincia a spingersi verso nuovi territori,
le esponenti delle avanguardie di movimento, affrontano incredibili
problemi e quasi insormontabili differenze (disuguaglianze).
Per il cyberfemminismo non e' diverso.
Relativamente poche donne hanno capacita' di vedere attraverso il
"cyber-hype" (montatura giornalistica), e capire la
complessita' del sistema e ancora piu' importante insegnare alle
altre donne come sopravvivere e usare attivamente il sistema.
Per la maggior parte delle donne nelle tecnologie, e' presa tutta la
loro energia semplicemente per sopravvivere trasgredendo alle norme
e imparare l'imponente quantita' di complesse informazioni tecniche.
Fatto cio', e' un lavoro difficile, che poche persone realizzano, ma
si trovano nella condizione di isolamento sessista (imparare e
lavorare nel campo maschile) e la rappresentazione sociale negativa
generalmente di essere una geek girl (per esempio andare contro le
inclinazione della costruzione femminile).
Appare immediatamente evidente che i livelli di alienazione sono
estremamente alti. A queste condizioni, come in passato, l'attivita'
separatista e' stata una tattica utile, efficiente per esempio in
ambito pedagogico. Kathy Hoffman spesso dice che nel cyberspazio,
"gli uomini non possono interrompere le donne.
Il gioco e' buffo, perche' rappresenta una verita' di interruzione
di sesso.
Comunque la parte pessimista di questo punto di vista e' che le
donne sono interrotte nel cyberspazio.
Esse sono spesso oppresse da discorsi contrari, ignorate totalizzate
sotto il segno di essere "political correct".
Un'osservazione di una donna, potrebbe non essere interrotta ma la
continuita' del discorso, in particolare riguardo alla questione
femmminile, viene spesso interrotta.
Ancora una volta c'e' la necessita'dell'attivita' separatista a
questo punto del post/femminismo, per la decolonizzazione del
cyberspazio. Durante questa iniziale organizzazione di sviluppo, le
donne hanno bisogno di sperimentare lo sviluppo del loro personale
spazio di lavoro e di apprendimento.
Questo tipo di attivita', si e' verificata in tutte le fasi della
decolonizzazione femminista territoriale, e ha mostrato a se stessa
di esserte molto produttiva.
Il separatismo dovrebbe essere il benvenuto tra il Cyberfemminismo e
tra chi sostiene un diverso cyberspazio.
Andrebbe ricordato che il separatismo tra un gruppo minoritario, non
e' negativo. Non e' razzista, non e' sessista, e non e' neanche un
ostacolo allo sviluppo democratico.
C'e'differenza tra usare l' esclusivita' come parte di una strategia
per creare una specifica percezione o maniera di essere universale
nel mondo, e usare l'esclusivita' come un mezzo per scappare ad una
falsa universalita' (un
obbiettivo per il cyberfemminismo
separatista). C'e' anche un'altra differenza tra usare l'esclusione
come mezzo per mantenere le strutture di dominio, e usarlo come
mezzo per indebolirle. (altro obbiettivo per il cyber femminismo
separatista). Allo stesso tempo il separatismo puo' raggiungere un
punto dove esso e' controproducente. Il ciclo di utile produzione
rispetto all'attivita' separatista, puo' essere tracciata
dall'adattamento di uno dei suoi significativi slogans: "Il
personale e' politico". E' tipico nei gruppi di presa di
coscenza, che l'informazione personale, sia svelata.
E quindi i modelli cominciano a venire fuori da queste rivelazioni.
Nozioni che si pensava fossero personali, private, contraddittorie e
psicologicamente limitate finiscono per essere i cardini della
conoscenza del gruppo e rappresentano le tendenze sociologiche. Le
esponenti del gruppo arrivano a capire che i loro "oproblemi
individuali", sono solo lo specchio delle patologie sociali che
affliggono tutte le persone di una data classe, razza, sesso, ecc.
Ogni individuo si accorge che non e' per suoi difetti personali se
si trova in una situazione socio-economica accettabile, ma la
responsabilita' e della struttura dell'economia politica. Per far si
che questo processo sia vincente, ci deve essere la solidarieta'
delle identita', e quando l'oppressione e' tanta, questo puo'
succedere solo in un ambiente separatista. Comunque, una volta che
queste correnti sociali saranno state scoperte e che questo tipo di
conoscenza si sara' diffuso tra i gruppi sociali dati, il bisogno di
attivita' separatista cade e puo' ance diventare controproducente.
A questo punto l'imbarazzante idillio tra coalizione e diversita'
puo' iniziare. Per il femminismo in generale il tempo dell'azione
separatista sembra essere finito, dobbiamo pero' ricordare che non
tutte le aree della societa' c'e' uguaglianza tra i sessi, in alcuni
territori c'e' piu' equita' che in altri. Dato che il cyberspazio e'
uno dei luoghi piu' ingiusti ci si dovrebbe aspettare che le antiche
o iniziali tattiche femministe debbano essere riutilizzate.
Soggettivita' femminile
Il cyberfemminismo e' correntemente il punto dove sfortunatamente
si decide chi e cyberfemminista separatista e chi no.
La domanda "cos'e' una donna?" ritorna ancora una volta.
In teoria, il problema si puo' capire, ma prima di tutto qual'e'
il problema? Guardando al passato di ogni movimento femminista ci
sono sempre stati tremendi conflitti all'interno dei gruppi di
donne e delle organizzazioni, portate avanti da tentativi di
definire la soggettivita' femminile (e percio' noi e loro). Nella
seconda ondata il femminile fu definito in una maniera che
sembrava riflettere in larga parte la soggettivita' delle bianche
borghesi, eterosessuali.
La terza ondata ha dovuto stabilire se i travestiti transessuali e
altri "maschi" che rivendicavano una identita' femminile
dovessero essere accettati all'interno delle organizzazioni
attiviste (e allo stesso tempo donne di colore, proletarie e tutte
le lesbiche, avevano ancora motivo di lamentarsi). Inoltre non fu
mai deciso come separare il femminile da altre variabili sociali
primarie che costruiscono l'identita' di una donna.
Per esempio parte del problema in molte organizzazioni femministe,
e nella WAC in particolare, e' stato che le donne della classe
media avevano le piu' grandi risorse economiche e culturali.
Per questo avevano maggiori opportunita' di dirigere e di fare
politica. Le donne fuori di questa classe erano svantaggiate e che
il loro programma era un programma che portava ad una forma di
separatismo distruttivo. Questi sono solo alcuni dei problemi
pratici che sono emersi sul problema dell'esclusivita' e
dell'imperfezione delle definizioni.
Una definizione della soggettivita' femminile, non soddisfa mai
tutte e ancora praticamente non esiste una definizione.
Al momento la soluzione teorica a questo problema e' di fare
piccole alleanze e coalizioni che non siano a contatto con
processi burocratici (NdT dogmatici).Ci si aspetta che queste
colaizioni si dissolvano velocemente ne tempo. Anche un principio
ingenuamente umanistico o metafisico (dipende dalla prospettiva di
ognuna)come la "sorellanza" potrebbe essere lasciata
indietro e dobbiamo imparare a vivere con i conflitti e le
contraddizioni del villagio globale. Naturalmente questo e' piu'
facile ad dirsi che a farsi. La verita' cambia con le situazioni.
In un territorio come il dipartimento degli studi culturali
americano o britannico, possiamo parlare di vivere nel villagio
globale .
In altri territori piu' ingiusti e' piu' difficile .......... Per
esempio dira a una persona di colore che e' stata appena picchiata
dalla polizia "che gli ufficiali stavano solo reagendo ad una
costruzione testuale razzista che collega le persone di colore con
i segni della criminalita' e probabilmente non e' destinata ad
avere grande risonanza (anche se in territori accademini legittimi
l'argomento e' abbastanza convincente). Mentre la spiegazione piu'
semplice: "te menamo perche' sei di colore"!!!!! sara'
abbastanza convincente,perche' in questo caso chi sta dalla parte
della divisione razziale ha l'ambiguita' mentale di colui che
partecipa senza volerlo. In questo contesto il rigido confine
dell'essenzialismo, produce senso e ha un potere esplicativo
maggiore finche' l'ambiguita' che emerge quando si acquisisce
consapevolezza e la contestazione diventa parte della vita di
tutti i giorni. Di conseguenza, uno si puo' aspettare che le
nozioni essenzializzate del femminile continueranno ad apparire e
a trovare consenso.
Dinner parties
Il cyber
femminismo al momento sta disegnando strategie sociali e culturali
provenienti dalle passate ondate del femminismo, per esempio i
dinner-parties che celebrano le conquiste delle donne e serve da
condivisione della costruzione di eventi fanno parte della storia
del mov. femminista come dimostrato non solo dalle cene a
sottoscrizione organizzate dalle suffragette nei dinner parties di
chicago, nelle art/life performance di Suzanne Lacy, nella
"ultima cena" deviata????......di Mary Beth Edelson e
nelle innumerevoli iniziative preparatie offerti dalle femm in
tutto il mondo nei decenni passati.
E' conferma il fatto che le donne hanno bisogno di incontrarsi e
convivere, Kathy Huffman e Eva Wohlgemuth nel loro Web project,
"Face settings" stanno usando il media del dinner
parties come uno strumento organizzativo e educativo per il
cyberfemminismo.
Gli eventi che accaddero durante international media festival e
simposia dove gli uomini sono gli attori principali che dovrebbero
superare l'isolamento della cyber-cultura, per fare si che le
donne siano connesse l'una con l'atra e per aiutarle a iniziare a
imparare e usare la tecnologia elettronica nello svolgimento del
loro lavoro.
E'stato dimostrato che formare forti gruppi di lavoro tra persone
che comunicano solo vitualmente e' molto meno produttivo che
formare gruppi tra gente che si incontra anche faccia a faccia.
Per questo motivo e' molto importante per il cyberfemminismo
creare opportunita' di incontrarsi faccia a faccia e formare
gruppi con comuni affinita' per facilitare la costruzione di un
movimento transnazionale e transculturale. Cosa e' meglio di un
dinner party per risolvere l'estraneamento prodotto anche dalle
comunicazioni faciliatate in comunicazione in linea.
Quindi il media virtuale non deve rimpiazzare la funzione
affettiva e di costruzione dell'affinita' della presenza.