Il popolo che sconfisse la morte
GIOVANNI SEMERANO
Il popolo che sconfisse la morte
Gli etruschi e la loro lingua (Bruno Mondadori, 2003)
Introducono:
Massimo Cacciari e Franco Cardini
Dopo il grande successo deL’infinito: un equivoco millenario, Semerano si misura con il tema
oscuro e controverso della lingua etrusca, raccogliendo i frutti di un lungo e paziente lavoro di ricerca storica e filologica. La tesi
centrale è suggestiva quanto rivoluzionaria: l’etrusco è una
koiné mediterranea, un incontro tra lingue di ceppo semitico, le cui radici sono da ritrovare nell’ampio e remoto
orizzonte che va da Sumer a Babilonia, dall’Assiria a Ebla. Un complesso quadro storico
colpevolmente ignorato dagli etruscologi del passato; un altro colpo inferto al falso mito
dell’’”indoeuropeo”; un nuovo, prezioso contributo alla discussione sulle origini delle
lingue europee. Attraverso inesplorati percorsi etimologici - in appendice viene offerta
per la prima volta la traduzione definitiva, con testo a fronte, delle Lamine di Pyrgi e della
Tavola di Cortona – Semerano ci svela così il mistero etrusco, ci accompagna tra i luoghi
e le sinuosità di una cultura profonda, ricca di rapporti con altre genti, che nella
rappresentazione della morte e nel magico incontro tra luce e tenebra ci ha lasciato le più
affascinanti testimonianze.
“Si guarda a Semerano come all’eversore dell’indoeuropeo. Non poche concezioni del
passato furono sommerse e mutate nel tempo: sono trascorsi circa duecento anni da
quando l’indoeuropeo si è accampato sul piano della scienza del linguaggio, con la
pretesa di una legittimazione storica, senza averne effettivi diritti. Il favore della critica
che, anche all’estero, ha salutato la formulazione della tesi suggestiva e rivoluzionaria di
Giovanni Semerano è realmente gratificante (…) In Italia si associano alle sue vedute
uomini di cultura quali Massimo Cacciari, Luciano Canfora, Franco Cardini, Umberto
Galimberti, Emanuele Severino, per non parlare di altri. Ultimo, ma non per importanza,
il richiamo frequente all’opera di Semerano da parte di Elémire Zolla.” (dalla nota della
curatrice (Maria Felicia Iarossi).
“Ci hanno sempre detto che la lingua degli etruschi è incomprensibile. Non è vero. Erano
sbagliati i codici di lettura. Tutto torna se si abbandona la matrice indoeuropea e ci si
rifà alla radice semitica. Questa rivoluzione la dobbiamo al paziente lavoro di
Giovanni Semerano” (Umberto Galimberti , La Repubblica 09.07.03) Giovanni
filologo, è stato allievo dell’ellenista Ettore Bignone all’Università di
Firenze, dove ha seguito gli insegnamenti di Giorgio Pasquali, del semitologo Giuseppe
Furlani, di Giacomo Devoto e di Bruno Migliorini. E’ autore della monumentale opera
Le origini della cultura europea (Olschki, Firenze 1984-1994). Per Bruno Mondadori ha
scritto L’infinito: un equivoco millenario (Milano, 2001)
Posted on January 24th, 2008 by Metamorphosis Design