Il chiodo fisso dei sumeri
Uno studioso - il
prof. Giovanni Semerano - sostiene che la civiltà
mesopotamica (sumera, assira e babilonese) non solo ha
"inventato" la scrittura, ma è anche all'origine della
nostra lingua
' Accadico è il nome con cui si
intendono le lingue parlate in Mesopotamia (nell'area tra i
fiumi Tigri e Eufrate, l'Iraq moderno) nei tre millenni prima di
Cristo.
Il nome accadico deriva dalla città-stato di Akkad, fondata
da re Sargon nella metà del terzo millennio a.C. a pochi chilometri
ad ovest dell'attuale Baghdad e capitale di uno dei primi grandi
imperi di cui la storia ha memoria.
La lingua usava un sistema di scrittura chiamato cuneiforme
dalla forma di cunei o chiodi dei segni, incisi su tavolette di
argilla con uno stilo di canna. Questo sistema di scrittura è stato
inventato dai Sumeri intorno la fine del quarto millennio a.C.
Moltissimi paesi vicini più tardi hanno adottato lo stesso sistema
di scrittura: Eblaiti, Hittiti, Hurriti, Elamiti.
Recentemente un filologo italiano, Giovanni Semerano, ha pubblicato alcuni libri in cui sostiene una tesi rivoluzionaria e affascinante: le lingue indo-europee (cioè le lingue latine, quelle germaniche, il greco ecc.) non derivano, secondo lui, dall' indo-europeo (lingua che come è noto non è mai stata documentata, ma solo ricostruita dagli studiosi), ma dall'accadico e dal sumero.
Qualche prova? Eccola
qua.
Il latino manus (italiano mano) non
trova spiegazioni attraverso la teoria dell'origine indo-europea. Ma
in accadico c'è il verbo manu che significa
"contare con le dita". Da questa stessa parola possono
anche derivare moon inglese e Mond
tedesco che sono i nomi per indicare la luna, l'astro che per gli
antichi serviva a contare il tempo.
Anche il nome Italia può avere un'origine mesopotamica: una vecchia ipotesi dice che il nome deriva da latino vitulus (vitello, e quindi Italia sarebbe "terra dei vitelli"). C'è però una parola accadica atalu che significa terra del tramonto, che può invece essere l'origine del nome Italia.
Parecchi nomi di città e di fiumi possono rivelare una antica origine sumera o accadica: il nome della città di Bergamo, per esempio, forse non viene dal germanico Berg-heim (abitazione sul monte) ma dalla parola mesopotamica parakkum (posto in alto, santuario): da questa parola forse derivano i nomi di molte città come Bergamo in Italia, Pergamo in Turchia e Praga nella Repubblica Ceca.
Il fiume Po? Certo, deriva dal latino Padus, ma patu in accadico significa "fiume".
Secondo Giovanni Semeraro anche molte parole etrusche (e forse gli Etruschi stessi) hanno origine accadica: basta pensare che anche un nome proprio tipicamente etrusco come Tarquinio (ben due dei sette re di Roma si chiamavano Tarquinio) può derivare da Sharrakinu la forma antica del nome del re Sargon, fondatore della civiltà di Accad.
E poi ancora il tedesco liebe e l'inglese love possono avere un rapporto con l'accadico libbu (cuore, anche nel senso di sentimento), il greco biblos (e le forme come bibbia, biblioteca ecc.) con l'accadico biblu ("tavoletta per scrivere"); e il tedesco Papier e l'inglese paper (e in italiano la voce "papiro") da Pa-biru ("erba di palude", cioè il papiro).
Infine anche parole come Europa (terra d'occidente) e Asia (terra d'oriente) possono avere radici accadiche. Ma soprattutto Britannia, forse, deriva dall'antico bertu ("terra circondata dall'acqua"). Ma non ditelo a Tony Blair che il nome della sua nazione viene dall'Iraq!
Elogio
dell'arte della scrittura
(antico testo sumero)
L'arte
della scrittura è la madre degli oratori, il padre dei maestri;
L'arte della scrittura è appassionante, non ti sazia mai;
L'arte della scrittura è difficile da imparare,
ma colui che l'ha appresa avrà il mondo in mano.
Cura l'arte della scrittura, ed essa ti arricchirà;
Sii diligente nell'arte della scrittura,
ed essa ti riempirà di ricchezza e di abbondanza.